Quanto è difficile correre la maratona

Quanto è difficile correre una maratona




Correre fa bene alla salute: questo è un dato ormai assodato. I benefici sono plurimi, sul sistema cardiovascolare, respiratorio e immunitario. Non solo: correre migliora l'umore e la fertilità.
Correre la maratona non è lesivo per il vostro fisico, se bene preparata. Prima di affrontare la distanza regina, mi sono chiesto anch'io a cosa andavo incontro. Ho riassunto le mie ricerche bibliografiche in post precedenti (se volete li riesumate qui: rene - cuore - articolazioni).

Ci sono anche molti sportivi che si cimentano a correre la maratona. Sportivi e soprattutto ex sportivi, a volte sotto la spinta di sponsor che chiamano l'ex-atleta noto ai più e con appeal giornalistico e mediatico. A volte per una causa benefica.
Normalmente la prestazione di atleti che hanno primeggiato in altre discipline e si dedicano al mezzofondo e alla maratona, risulta però più difficile di quanto si possa immaginare.

Come mai?
Vediamo alcuni esempi.

Billy Costacurta, classe 1966, ex giocatore del Milan, vicecampione del mondo, ritirato dallo sport attivo nel 2007, si è cimentato nella mezzamaratona di Gerusalemme a marzo 2017. Costacurta ha affermato di allenarsi a Milano 2-3 volte alla settimana e che la distanza sarebbe stata un test per capire se continuare. La sua prestazione è stata deludente: 2:01:08 con passaggio ai 10km in 59:03. Possiamo dedurre forse che Billy si sia allenato male oppure che non fosse troppo convinto.


Un suo compagno di squadra, Massimo Ambrosini, classe '77, in attività fino al 2014, lo aveva però preceduto con prestazioni sicuramente migliori. Nel 2016, si è presentato per correre la maratona a New York, indossando la maglia del Milan e concludendola in un dignitoso 3:40:57.
Un altro calciatore molto noto, è Roberto Pruzzo, classe 1955. Nel 2004 aveva partecipato alla mezzamaratona di Ostia con il tempo di 1:57:56. Non ci risulta che abbia continuato...

Ci va di citare anche Pavel Nedved, il biondo centrocampista della Juventus, classe 1972, vicecampione del mondo e pallone d'oro. Nel 2012, a Praga ha corso la mezzamaratona in un modesto 1:43:44 e la distanza regina in 3:50:02.

Passiamo ad altra disciplina. Il rugby. Chi si è cimentato in mezzamaratona è Mauro Bergamasco. Mauro è classe 1979, giocatore di spicco del Petrarca Padova e poi del Treviso, nazionale del 6 nazioni.
Ha completato la mezzamaratona di Padova del 23 aprile 2017 in 2:02:26, passando ai 10km in 58:01. Considerando che tra Billy e Mauro ci sono 13 anni di differenza, una prestazione veramente sottotono. Mauro si era cimentato anche nella maratona di Venezia 2016 con un tempo molto alto : 4:36:16. Mauro possiamo dirlo, non ha un fisico da maratoneta (185 x 98 kg), però ci aspettavamo di più...

Al netto degli aspetti benefici, di immagine e di sponsor, non sembra che nel calcio si trovino buoni mezzofondisti di ritorno. Nessuno si aspetta la prestazione da atleta di livello, ma un 1:40 in mezza e 3:30 in maratona, sono risultati auspicabili. Detto in generale (ci sono eccezioni, come Luis Enrique che fa meno di 3 h in maratona) e considerando che il calcio è uno sport usurante e altamente infortunante. E queste cose si pagano dopo...

Fanno eccezione a questo discorso i ciclisti. Parliamo di Ivan Basso. Ivan è classe 1977, ha vinto due Giri d'Italia e è ha conquistato due podi al Tour de France.
Nella stessa maratona di Venezia corsa da Bergamasco, ha fatto uno stupendo 3:19:43. Sui 10000 m, Ivan (alla DeeJay 2016) ha un buon 40':06". A Ivan piace correre, tanto che ha detto che a un sub 3 h in maratona ci fa un pensierino...
Ivan Basso a Venezia

Il suo collega Paolo Lanfranchi, classe 1968, vincitore di una tappa al Giro d'Italia nel 2000 e secondo ai campionati italiani 1995, sa fare ancora meglio : 1:15:34 in mezzamaratona e uno stupendo 2:39:57 alla maratona di Brescia 2015 che per un SM45, è una prestazione di assoluto rilievo.

Che i ciclisti siano avvantaggiati?

Commenti