La Maratona è (anche) una sfida metabolica.
Circa la metà dei maratoneti subiscono una crisi
metabolica quando arrivano al muro dei 30-35 chilometri. Questo avviene perché
si finisce il carburante, rappresentato dal glicogeno. Il glicogeno viene
immagazzinato nell’organismo nel fegato e nel muscolo per poi essere scisso in
glucosio. Le riserve epatiche servono come scorta energetica di riserva mentre
quelle nel miocita (muscolo) servono per l’attività contrattile dello stesso.
La crisi del trentesimo chilometro avviene sia per una riduzione
della glicemia per annullamento delle riserve epatiche sia per una deplezione
muscolare. Quando si colpisce il muro, l’organismo inizia a bruciare grassi, ma
bruciare grassi non è energeticamente valido come bruciare carboidrati. Teoricamente
l’organismo avrebbe riserve di grassi per correre tutta la Maratona, ma le cose
non stanno così. E’come bruciare nel camino legna secca o legna bagnata: brucia
anche quest’ultima, ma se avete provato mai a farlo, gli effetti ve li ricordate certamente.
Se lo ricorda anche il maratoneta, quando non ha più zuccheri da bruciare, perché
fa male ! Fa tanto male !
Specifiche raccomandazioni nutrizionali, in particolare per
i maratoneti, includono un’assunzione di carboidrati che varia da 6 a 10 g / kg
di massa corporea al giorno nei giorni precedenti l’evento, quantità ritenuta
essenziale per sostituire la deplezione di glicogeno muscolare e epatico. È
necessario inoltre aver provveduto ad una significativa assunzione di proteine
compresa tra 1,2-1,7 g / kg al giorno.
Gli studi che esaminano l'apporto proteico in atleti hanno mostrato un
aumentato fabbisogno di proteine da parte dei maratoneti rispetto a adulti
sani a causa di un aumento dell’ossidazione degli aminoacidi per la riparazione
del tessuto muscolare durante lo sforzo. Anche l’apporto di fluidi (acqua) durante
la Maratona è importante, ed è stimato in circa 0,4-0,8 litri /ora.
Vedremo più avanti cosa consigliano gli esperti per
minimizzare i rischi di sperimentare il muro.
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