La Mezza del CUS nelle retrovie.
Chi lo dice che la corsa è solo in testa ?
Adesso vi racconto la mia HM del CUS Torino, partendo
dall’ottica che sono arrivato 74° nella
mia categoria (SM45, su 80), 522° in classifica generale su 607.
Real time finale 1:58'.03.
Il 28 settembre a Torino c’era il cielo che c’è normalmente
da ottobre a dicembre, grigio e piatto, con una temperatura di 16° gradi.
Partenza tranquilla con gruppone che si sfila molto tranquillamente lungo corso
Trapani, vista l’ampiezza della carreggiata.
Mi trovo a gestire il ritmo per la preparazione alla
maratona e ho preventivato di mantenere un ritmo tra 5,30 e 5,40/km. In realtà
vengo un po’ spinto a correre più forte seguendo chi mi precede, oscillando tra
i 5,13-5,27 sui primi 6 km. Mordo un po’ il freno pensando di gestire la
seconda metà per un ritmo sostenibile per i 42km.
Al 4° km, poco prima di girare stretto in via Paolo
Braccini, rimango chiuso con due corridori lenti davanti e un terzo che mi si
affianca a destra, ma improvvisamente arriva un quarto da dietro che spintonandomi,
mi pianta un gomito nel braccio. Impreco, perché non c’era motivo di fare a
sportellate e perché fa male. Il tizio non si scusa e appena dopo mi supera
tenendosi largo. E’ un tipo con una ridicola bandana elasticizzata arancione in
testa e pantaloncini larghi dello stesso colore. Mi irride iniziando a fare
delle S su via Pietro Borsellino per fare lo scemo. Al 6° lo riprendo e me lo
lascio dietro guardandolo da sopra la spalla tanto per capire che faccia
avesse.
Al 10° km passo in 54’22” non ufficiali perché non c’è
l’intertempo (peccato sarebbe il mio PB sui 10k). A questo punto metto in
pratica il piano di aumentare il ritmo e faccio 4.54 al 15°, 4,56 al 18° poi
5,21 al 20°. Il giro del parco Ruffini sembra quello dei topi, si perde molto
ritmo, ma l’arrivo dentro lo stadio Nebiolo ripaga del percorso non proprio
affascinante. Mi guardo bene alle spalle e chi mi rivedo ? Il mio gomitatore non è morto ma cerca di
superarmi all’interno nel tunnel di ingresso dello stadio!
Non sia mai, mi dico ! Pianto una progressione sugli ultimi 200 metri
(che faccio in 4.06), controllo dietro ogni tanto a destra e a sinistra e
mentre sono a 20 metri dal traguardo, lui mi sbuca materializzandosi alla
destra e mi supera di slancio. Lo tengo, dio se lo tengo, tanto che sembra la
finale degli 800… in nostri gomiti si
sfiorano, lo speaker inizia ad agitarsi e sul traguardo vengo preceduto di un
soffio. Non avevo mai sprintato in pista, tanto mai all'arrivo di una 21k: mi volete proprio togliere il latte di bocca !
Il "fenomeno" si chiama Mirko Fioravanti, classe 1979.
Bè potevi fermarti, almeno ci davamo la mano, invece di
scappare come un coniglio!
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