TURIN MARATHON 16.11.2014
La prima maratona da zero
Dopo una vigilia di pioggia battente e vento, il cielo sopra
Torino il 16 novembre è sereno. Si vede l’azzurro ! L’aria è però frizzante,
con umidità del 98% e temperatura sugli 8 gradi.
Il patron della
corsa, Chiabrera, raccoglie l’applauso ricordando quelli che non sono
venuti per le recenti alluvioni in Liguria.
Una ceratina mi protegge dall’umidità, come un top runner.
Me l’ha data la mamma pensando che piovesse. Il gesto di strapparla di dosso
alla partenza mi manda in sollucchero e mi rimarrà come uno dei ricordi più
divertenti della Turin Marathon.
Ho davanti i pacers che indicano 4:30. Lui è vestito da
Arlecchino con il naso rosso e un cappello da joker. Si sfila per via Po,
intruppati. Su corso Moncalieri faccio amicizia con un runner romano, Francesco
e con un ragazzo torinese, Matteo. Cerco di far passare i primi 10 km senza
annoiarmi così facciamo i joggers e ci mettiamo a raccontarci esperienze di
corsa.
Matteo, classe 1984, potrebbe essere mio figlio, è alla sua
prima maratona e anche lui ha impostato 4:15 come tempo finale. Decidiamo di toglierci
la curiosità e di andare a vedere dove sono i palloncini dei pacers dei 4:15.
Non li troveremo mai.
Sul ponte di Moncalieri, stacchiamo Francesco e cerchiamo di
mantenere una media di 6’ /km. Ai 10k passiamo in 62:09” in leggero ritardo
rispetto alle mie aspettative (57:30), ma la gara è lunga e di certo non si fa
qui.
A Nichelino la gente è festosa, ci sono diverse bande
musicali, i batteristi e tanta gente !
E’ divertente !
Dalle stelle alle stalle quando attorno al 15° km si entra
in strada Debouchè. Il cielo è grigio, la campagna umida e vuota e non c’è
proprio nessuno attorno.
Superiamo la tangenziale in un’atmosfera irreale visto che
c’è nebbiolina, poi ci dirigiamo verso Stupinigi: il 20° km è proprio lì. La
gara è ancora lunga e per farmi coraggio ho piazzato mio figlio e mio fratello
ad aspettarmi con degli integratori. Mio figlio di 9 anni mi smonta un po’
dicendomi “papà ma sono già passati tutti.. sei tra gli ultimi !”.
Bè se mi voleva vedere correre con i keniani, dovevo anch’io
nascere in un altro continente ! Incasso e vado avanti verso Torino.
Corso Unione Sovietica non è meglio: l’ingresso della
tangenziale è chiuso e una lunga coda di automobilisti aspettano nervosi la
fine della corsa. Bè, forse non hanno da aspettare troppo ! Ma non c’è tempo di
guardarsi indietro perché si passa davanti a Mirafiori al km 24, poi in corso
Cosenza. Qui mi chiedo per la prima volta cosa stia mai facendo, ma è un
attimo. Metto su la musica e l’emisfero sinistro si zittisce.
Si gira in corso Tirreno. E’ leggermente in falsopiano ma
non me ne accorgo. Stringo i denti, siamo attorno al 30° km. Sono da solo
perché ho perso contatto con Matteo che mi precede di 100 metri.
Al 30° km passo in 2:56 esattamente come avevo previsto
sulla carta, ma le gambe sono un po’ affaticate. Mi guardo intorno per vedere
se c‘è il famoso muro, ma niente, non compare. Mi dico che ce la posso fare ma
rimango a galla ancora per poco, al 31’ ho la prima crisi e lo percorro in
6:25, il 32° in 6:18. Qualcuno chiede dove sia la fermata della metro di piazza
Massaua. Ritirarsi? Giammai! Le maltodestrine mi spingono in corso Francia e mi
fanno recuperare : 5:55 al 33°, 5:52 al 34°. In piazza Rivoli ci sono i
campanacci di quelli dei RunningForum, ma mio fratello manca all’appuntamento per
una decina di minuti perchè mi dava per spacciato.
Al 35° siamo in centro e mi dico che mancano solo 7 km ! Si
gira in corso Duca degli Abruzzi, e qui vado in crisi vera nonostante le
maltodestrine. Sei e quarantadue al km il peggiore ritmo di tutta la gara. Mi
trascino avanti vedendo gente alla frutta che inizia a camminare. Qualcuno in
preda ai crampi. Mi rincuoro che non sono poi così male e vado avanti. Al 39°
km davanti alle Terme, trovo un tifo da stadio, mi offrono una bottiglietta di
acqua e me la verso sulla testa. Bagnato come un pulcino offronto il 39° km in
6:27, ormai ne mancano solo tre !
Per fortuna corso Re Umberto è più corto di
corso Duca, vedo Porta Nuova e so che ce l’ho fatta. Tifo da stadio in corso Vittorio, ormai sono
diventato “un grande”, poi piazza Carlo Felice, c’è il pavè che ormai le gambe
non riescono più ad ammortizzare, ma è un attimo: sono in via Roma, con striscione dell’ultimo chilometro !
Le transenne, i gonfiabili, la gente, l’asfalto liscio,
faccio andare le gambe per quello che possono, mi godo il momento del traguardo
con il naso all’insù, perché in fondo si sente lo speaker di piazza Castello !
Ecco l’arrivo. Neanche ci credo.
Mi sembra abbastanza surreale e sono un po’ instupidito.
4:19:28 e ho terminato la mia prima maratona !
Commenti
mi chiamo Piero, 52 anni, da due anni ho iniziato a correre, prima di questa data non avevo mai fatto sport.
Quest'anno, dopo aver sofferto per un anno (troppo pochi allenamenti per via di un figlio piccolo, di 6 anni, una ragazzina di 13 che hanno bisogno di essere seguiti), ho provato a fare tre mezze maratone, ma sono affascinato della immensità della MARATONA, TU l'hai descritta proprio bene, e mi hai dato una carica in più...
Il tuo tempo è più o meno il mio, ma tu hai avuto il coraggio di fare la maratona.
La prima maratona non si scorda mai e mi hai fatto ricordare la mia. 4h:32' di sofferenza, ma non ha avuto eguali con quelle successive.
Corro anch'io da circa 10 mesi ed ho fatto solo una mezza maratona. Il tuo racconto mi ha dato il coraggio di provare per i 42 km che spero di poter raggiungere entro il 2015.