Suisse Gas Milano Marathon 2016

Milano Marathon con nuovo PB



Torno dalla maratona di Milano senza aver abbattuto il muro delle 4 ore ma con un nuovo personale sulla distanza : 4:12:49. Sette minuti in meno del precedente tempo che risaliva nientepopodimeno che alla mia prima maratona appena un anno e mezzo fa.
I dodici minuti che mi separano dalla cifra TRE, li limerò in altra occasione, che sarà Berlino 25 settembre 2016: c'è tempo per pensarci!

Parliamo ora di Milano! Era la mia quarta maratona e posso dire che è stata organizzata molto bene. Tra Milano e New York la sostanziale differenza non è nell'organizzazione ma nella gente per le strade. A Milano rifornimenti, volontari, servizi e organizzazione generale meritano tutti un elogio, e anche il tracciato è stato divertente e non banale, con indicati sulla strada anche i principali monumenti meneghini. La differenza sta nella cultura della gente che sulla strada vede nella maratona l'ennesima seccatura nel vivere la città di domenica, necessariamente con l'auto.
dalla pagina di FB della Milano Marathon 4/4/16


Non so se mai accadrà di vedere gli italiani applaudire per un atto sportivo amatoriale fine a se stesso; questo è il nostro Paese e sarà difficile che cambi nel breve periodo. Peraltro, parlando di educazione civica, diciamo che i runners potrebbero da parte loro, smetterla di pisciare contro gli alberi. All'estero non si fa.

Torniamo agli aspetti sportivi. La fermata della MM Palestro alle ore 8,30 era un pullulare di runners. Accanto ai maratoneti, riconoscibile per la sacca blu, si accalcavano sulle scale di uscita anche gli staffettisti della Relay, con la sacca gialla. La partenza avveniva da Porta Venezia in 5 ondate, a seconda del tempo, onda verde, arancione, rossa, azzurra, fucsia. Ingresso alle griglie controllato accuratamente dai volontari e partenza molto suggestiva con coriandoli biancorossoverdi allo sparo del cannone.

Sono in gara e come da tattica studiata a tavolino, so che per 30 km devo guardare il panorama e correre di conserva. Ma tra il dire e il fare c'è sempre ...il mare, o meglio l'imprevedibilità di una gara come la maratona. Uno parte con un progetto e poi questo viene stravolto strada facendo. Una delle cose più belle della maratona

Il percorso è molto bello, piazza San Babila, il Duomo, via Montenapoleone, la Scala, i grattacieli del bosco verticale, quelli di Porta Nuova. Non mi annoio affatto. Dietro di me un simpatico runner si sgola per chiedere l'applauso degli astanti. Qualche turista ci guarda perplesso in via Montenapo.. Incontro qualche amico di RF che mi riconosce per via del lupo.
Infatti passo i 10k in 58:21 alla media di 6:01. Al 15°km sono in piazza Amendola, ex zona Fiera della mia infanzia e scopro che sono stati capaci di cambiare tutto e che adesso lo chiamano CityLife. Il 17° km passa vicino alla mia scuola elementare, in via Gattamelata, ma non me ne accorgo. Mi accorgo invece che davanti a me c'è un ipovedente che corre con la sua guida. Il cordino bianco è l'unico legame tra lui e la strada. La cosa mi commuove. Io corro con la luce mentre lui no. Immerso in questi pensieri, non sento la fatica e non guardo il Garmin. Si scende per viale Scarampo e non mi accorgo neanche di passare la mia vecchia casa, quando questa era quasi periferia (stavano costruendo QT8).
Passo alla mezza in 2:02:01 con un passo medio di 5:47 e con solo 3 degli ultimi 11 km a un passo superiore a 5:41. Da lì a qualche minuto il primo degli 8 kenioti (su 10 arrivati) taglierà il traguardo. Io sono invece a metà.
Al 24° km appare in tutta la sua imponenza San Siro. Ne rimango rapito tant'è che scatto una foto senza fermarmi. Notare il runner che corre con la spalla nuda davanti a me..  Il cielo inizia ad aprirsi e la temperatura aumenta.
Nonostante questo tengo. Ho ben presente di dover mantenere il passo fino al 35° e poi di mollare negli ultimi 7 km.
Infatti ci riesco abbastanza bene perché al 30° km passo in 2:54:10 (media 5:48). Dalla traccia del passo (vedi sotto), uno dei migliori andamenti in assoluto tra i 20 e i 30 km. Da qui in avanti la maratona entra nel percorso più anonimo, tra Trenno e la Gallaratese.
La Gallaratese non la trovo così orribile come paventato all'inizio ma la testa inizia a lasciarmi. Tra il 30 e il 35° km mi chiedo "perché"? Perché mancano ancora così tanti chilometri? Perchè correre una maratona nel giorno del mio 51° compleanno? Il Garmin mi ha lasciato, perché mi segna solo l'orario e non i parziali. Cerco di calcolare a mente se ci sto dentro alle 4 ore. Il calcolo diventa più difficile del solito. Capisco però che ci posso ancora stare, ma devo muovermi.

Mi sento un po' solo. Se avessi saputo che sul forum mi seguivano in real time, mi sarei ringalluzzito.
Non sono ancora al 35° e mi impongo di non mollare ancora.
Al 36° siamo nuovamente zona Portello e dovrei notare Casa Milan.
In realtà mi perdo tutto come se fossi nella nebbia.
Invece di mollare gli ormeggi la nave rallenta, indugia.
Corso Sempione mi sembra eterno. Mi spengo come una candelina soprattutto sul pavè.
36° km 5:55. 37° 6:25. 38° 6:13. 39° 7:10 ! Ho finito ! C'è scritto quarantesimo chilometro ! Lo leggi ? Vai per gli ultimi due! Non ne ho...
No, il 42° lo corricchio sui Bastioni a 7:00, gli ultimi 295 metri per lo sprint alla incredibile velocità di 6:17 !

Però l'arrivo è bello ! E ho la prontezza di capire guardando il cronometro ufficiale che sono sotto il mio tempo personale.
Insomma, per rimanere sotto le 4 ore ci sarà ancora da studiare e da faticare, anche se so benissimo perché non ce l'ho fatta.

L'analisi al prossimo post.

Il passo della mia Milano Marathon. Tra il 20° e il 32° km una bellezza!




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