La mia London Marathon 2018

London Marathon 2018


Non ci posso credere ! Decima maratona e quarta majors, in quel di Londra !
Dicono "If you can dream it, you can do it!" ma io neanche lo sognavo! E chi le conosceva le majors ? Mai sentite nominare prima!


La maratona di Londra è entrata nei miei sogni solo due anni fa, quando mi ero iscritto tramite il tour operator Terramia. Non vi partecipai perché il tour operator sbagliò il mio indirizzo email e mi tagliò fuori perché non riuscii a versare la caparra in tempo. Correre la maratona di Londra infatti non è affatto semplice: i posti riservati agli "overseas" tramite il ballott sono limitatissimi, quelli tramite i tour operators vanno via in pochi giorni, rimangono per chi vuole impegnarsi, solo i posti dedicati alle charities. 386.000 persone hanno chiesto di partecipare quest'anno alla maratona di Londra e solo quarantamilacinquecento sono state prese, 1 su 9,5 !
E così ho fatto, raccogliendo 2226 € per i bambini che hanno disabilità motorie! Ringrazio di cuore chi vi ha voluto partecipare!

La London Marathon 2018 è stata la maratona in assoluto più calda delle ultime 38 edizioni, con 24.1 °C all'arrivo in St James Park! Ironia della sorte il giorno dopo, temperature giù di 10 gradi e cielo coperto!
Mi alzo infatti al mattino e il cielo è di un bellissimo blu! Mi dirigo verso la Metro per raggiungere la zona della partenza che è a Greenwich, quello del famoso meridiano. Da Victoria devo prendere appunto la Metro e scendere a Cannon Str., e poi il treno. Circa 40 minuti di viaggio. Il treno è strapieno di runners, di ogni nazionalità, ma per fortuna, ho un posto a sedere !
A Greenwich bisogna salire l'erta collina di fianco all'osservatorio, per raggiungere la griglia di partenza. Il prato è all'inglese, di quel bel verde che in Italia non si vede mai. Fa già caldo (21 °C) e la partenza è prevista non prima delle 10:00 da parte di Sua Maestà Queen Elisabeth, 92 anni compiuti il 12 aprile.
Si siedo ai margini della mia griglia (Rossa, 3) che vedo è dedicata alle charities. Tutti corrono con una maglietta dedicata alla loro raccolta fondi, chi per i bambini, chi per la lotta al cancro, chi per la distrofia muscolare, cardiopatie, colite ulcerosa, etc etc. Uno che subito fa eccezione è Batman ! Sì, proprio un runner vestito completamente da uomo pipistrello... con tanto di maschera e mantello, che reincontrerò successivamente...
Parte "God saves the Queen" e sullo schermo digitale compare la Regina che in completo rosso confetto si aggira per i vialetti del castello di Windsor accompagnata da un distinto signore. Si
avvicina ad un pulsante da quiz televisivo e da qui parte lo start ufficiale alla 38° VirginMoney London Marathon.

Si parte alle 10.14 e il primo tratto è giù in discesa dalla collina di Greenwich, per la precisione località Blackheath. Ho già messo da parte i propositi di giocarmi il sub 4 ore perché fa troppo caldo; ho intenzione di seguire invece il piano B, cioè tenere il passo a 5:50 fino al 35° km e poi vedere cosa fare.
Il tifo è immediato e già dai primi 200 metri c'è tantissima gente assiepata lungo il percorso.
I primi chilometri sono un po' a saliscendi, di piccola entità, ma continui. Si va verso Woolwich tra parchi e piccole casette, sempre sospinti dall'incoraggiamento della gente! Poiché il lupo si annoia e devo distrarmi dal pensiero che sono appena all'inizio ma già grondo sudore, tengo la corda e dò il cinque a tante manine di bambini, poi la strada si fa più ampia, a due corsie, ma anche più assolata, per tornare verso Greenwich. Si avvicina il 10° km che da piano A (quello delle sub 4 ore) devo raggiungere in 57'. Passo in 58' 19" (5:49/km) e mi sta bene così. Vedo gli alti alberi del Cutty Sark, l'ultimo clipper britannico e capisco che siamo nuovamente vicino al Tamigi. L'undicesimo chilometro ha un curva a chicane in corrispondenza del Canary Wharf, dove c'è più gente urlante che all'uscita del Queensboro bridge! Un urlo assordante ! Che forza !!
Si procede verso il cuore di Londra sospinti dal calore della folla e dall'entusiasmo dei volontari che distribuiscono acqua ogni 3 miglia. Intorno a me noto uno dei pochi runner italiani riconoscibili che indossa una maglietta con la scritta "Italiano Sciuè Sciuè". Gli chiedo entro quanto vuole portarla a casa e lui mi risponde "entro le 4 ore e trenta".  Vorrei rispondergli che sta andando troppo forte per quell'obiettivo, ma lo perdo di vista... invece noto che i maratoneti che stanno correndo la loro sesta major, sono indicati con un adesivo sulla spalla che raffigura le 6 medaglie ! Un tocco sulla spalla di incoraggiamento e thumb up !
Batman alias Frank Gleg chiude in 4h44
Verso il 15° chilometro (passato in 1:27:34), siamo in quel di Deptford, mi sto addormentando, quando l'ennesima spintarella da dietro mi fa irritare. In una major è difficile mantenere la propria traiettoria perchè si trova sempre gente davanti che per motivi vari non tiene il ritmo. Poi ci sono quelli che vogliono spintonarti perchè hanno smania di andare più veloci, quelli che tagliano ad angolo retto per prendere i rifornimenti incuranti che tu stia arrivando... insomma è facile essere toccati, spinti o urtati. In questo caso i colpi sono due e il lupo si irrita. Scatta un gomitino che si pianta nel braccio del sopraggiungente runner, un ragazzone gallese con bicipiti da culturista e barba rossa. Non ce la mandiamo a dire... una scarica di adrenalina che mi ricorda che sono ancora lontano dal potermi rilassare! Ma a farmi ritrovare il sorriso è di nuovo l'incontro con Batman (Returns) che supero agevolmente con un gesto di saluto: lo vedo davvero in crisi nera sotto il suo costume nero!
In Evelyn Str. l'attesa è rivolta al preannunciarsi del passaggio del ventesimo chilometro, proprio sul Tower Bridge. Il profilo dello Shard dietro, la Torre di Londra a sinistra, l'attraversamento del Tower Bridge è uno dei momenti più entusiasmanti della London Marathon !
Passaggio al 20° chilometro in 1:56:51, poco meno di 2 minuti di ritardo rispetto alle mie previsioni!
Rob Pope esulta per il record mondiale
vestito da star cinematografica
Ci si dirige verso "i Moli", fa caldo e lo stradone è più anonimo perchè è una delle tangenziali di Londra (A1203) ma ho ancora gamba. Il segmento Tower to Glamys di 1,6 km lo percorro in 5:50/km, il 14° miglio in 5:51. Dall'altra parte della carreggiata passano i maratoneti che hanno già percorso i DocksSi nota che corrono più forte, soprattutto perchè sono sgranati e in fila indiana. Presumo che siano i maratoneti appena al di sotto delle 3 ore ma mi sbaglio: passa infatti Forrest Gump, alias Rob Pope che scopro successivamente sta tentando un record Guiness dei primati. Anzi ne passano due! Poi un runner semivestito in tunica rosa (un grande a correre a 3:50 in maratona!). Rob/Forrest concluderà poi la gara con il record mondiale in 2:36:38! 
Il percorso piega a Sud a Canary Wharf per attraversare ad anello la Isle of Dogs. La brezza del Tamigi mi gasa e il cossidetto South Loop di 5 km, lo faccio a 5:24. Le strade sono più strette e gli edifici di mattoni, a testimoniare la vocazione commerciale di un tempo di quest'area. Mi interrogo perchè si chiami isola dei cani, ma non trovo risposta... più o meno nello stesso momento Eliud Kipchoge sta tagliando il traguardo vincendo la London Marathon in 2:04:17.
Io invece sono ancora appena oltre la metà e devo resistere fino al 35° chilometro. Mi verso l'acqua in testa e ne bevo un po' a ogni rifornimento, tenendo in mano la bottiglia semipiena fino al successivo: una strategia che mi eviterà di trovarmi in crisi idrica.
Dopo due curvoni a superare la A1261, appena dopo il 20° miglio, siamo in Poplar Str. e incontro il "Doc"che va piano ma arriva" come recita il motto sulla maglietta. Si tratta del dottor Ognibene, internista di Bologna, con cui scambio quattro chiacchiere. Ha un modo strano di correre, con la testa in avanti e molto lavoro di braccia (concluderà 2 minuti prima di me...).
Inizio a essere leggermente stanco ma non mollo. So che da qui è tutta dritta fino a Buckingham Palace. L'incitamento della folla si fa più forte, siamo a Limehouse, 35° km dove e il mio passo cede di 10"/km (35° km in 3:26:45, media 5:54/km)
Siamo di nuovo dietro la Torre di Londra, sono in difficoltà ma non alla frutta. Mi consola il fatto di poter superare molti runners che evidentemente si sono gestiti male e adesso camminano. Qualcuno è in preda ai crampi e si è fermato. Mi concentro sul lupo e corro.
Ci sono le indicazioni della Virgin Mini Marathon, credo per i bambini. Il traguardo non può essere lontano se lo corrono i bambini. Saranno 5 km? Sono in realtà gli ultimi 4,8 km e scoprirò che li corro "così così" a 6:14/km.
Sulla sinistra si vede il Tamigi, il London Eye, e abbiamo appena passato Waterloo Bridge: si corre su un ampio vialone assolato. I momenti più brutti... il peggior chilometro della mia London marathon a 6:26/km, ma ancora vivo.
Poi si gira a destra. Sono concentrato a non perdere secondi. Si sa che è finita !
Al cosiddetto "The Big Ben Mile", l'ultimo miglio, compare di fianco a me la pacer delle 4 ore!  Credo sia un'allucinazione! Non è possibile! Non posso essere sotto le 4 ore se ho completato i 35 km in 3:26. Controllo il colore della bandiera, ma chissenefrega, qui non si molla e non mi faccio superare!
Devo però urlare per mentenere il passo della pacer : "Passo-Passo-Passo" e aria fuori dai polmoni ogni urlo ! Qualcuno si volta.
"I'm sorry" mi scuso. "No, no, It's nice" fa lei. Ancora curva a destra, la cosiddetta "Head for the lights", la testa alle luci. Si vede l'arrivo rosso, le tribune.
Le ultime 345 yards, 200 metri a 5:50. Finish, stop, bracci alzate, medaglia!
4:12:41, quarta mia prestazione in maratona di sempre, dopo Pisa (my PB) e appena 34 secondi sopra il tempo di Berlino. Arrivato 8999° al traguardo su 40255.




Peccato per il caldo, perché ci poteva stare un tempo migliore! Bellissima maratona quella di Londra, forse la più bella per presenza di pubblico, e organizzata alla pari con Chicago!

passo e altimetria della mia London Marathon: non mi rimprovero niente!

Last but not least, ricordo che a Londra 2018 Matt Campbell, è mancato per malore al 35° km! Nel 2007, con 22,7 °C di temperatura toccò purtroppo ad un altro sfortunato runner...


 





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