Mezza maratona con nuovo PB!

Mezza di San Gaudenzio 2019 con nuovo PB


Corro la mezza maratona a distanza di tre anni dal mio precedente personale, nuovamente in quel di Novara. Scopro che il percorso è stato variato e non si corre più nelle lande nebbiose della campagna a sud del capoluogo ma nel centro cittadino, con tanti cambiamenti di direzione!
E nonostante il tracciato non favorevole ho un nuovo PB sui 21097 metri : 1:46:19! Ventinove secondi in meno rispetto al precedente!

Insomma, nelle ultime due gare consecutive, la maratona di Pisa e la mezza maratona di San Gaudenzio porto a casa due nuovi PB ! E questo con le vacanze di Natale in mezzo!

Ma andiamo con ordine. 

La mattinata è fredda. Alla partenza da Torino, alle 7,30, ci sono -2 gradi °C. Faccio il viaggio con iceunstable, che conosco dalla mia prima maratona a Torino nel 2014.
La partenza della mezza è presso il Pala Igor, alla periferia Est di Novara, sede del volley femminile novarese. Un luogo apprezzato soprattutto perché caldo, con servizi e docce. 

Fa così freddo che indosso maglia tecnica a manica lunga e anche giacchetta, più scaldacollo, guanti, cappello e Skin pesanti al ginocchio. Ice invece preferisce ancora gli svolazzini, perché è un duro.

La partenza non è molto fluida perché bisogna fare il giro del palazzetto e poi dirigersi verso la zona industriale a Nord Est della città, dove il gruppo finalmente si sfila...
Ho davanti i palloncini blu delle 1h50 e più avanti quelli bianchi delle 1:45. Penso di regolarmi da me nel mantenere come punto di riferimento i pacers dell'1h50.
Li prendo al 5° km appena prima del famoso cavalcavia di Porta Milano, quando iniziamo a entrare nel centro di Novara. Non è periferia ma non c'è molto da vedere: bisogna fare attenzione piuttosto a dove si corre perché c'è una pavimentazione alternata in sanpietrini e a lastre in pietra. Riconosco di essere di fianco alla cattedrale ma non alzo la testa a guardare la cupola... anche perché la mia attenzione è calamitata dal laccio della scarpa sinistra che si ostina a battere contro quella destra. Le ho allacciate facendo un doppio nodo, ma posso continuare a correre per 21 km con la paura di inciampare nel mio laccio?
Decido di tagliare la testa al toro subito e all'8° km mi fermo su una panchina. Le operazioni sono più lunghe del previsto perché ho giustappunto un doppio nodo da sciogliere, così perdo oltre 30 secondi.
Riprendo la rincorsa ai pacers della 1h50 che sono vedo avanti di 80 metri.
Mi dico di non affannarmi a prenderli subito, anche perché il percorso è vario. Si passa in un parco, poi in una zona residenziale. Ci sono degli automobilisti che suonano impazienti. Ci sono tante svolte.
Svolte a 90 gradi in vie cittadine, cosa che rende per così dire "automatico" tagliare la curva passando sul marciapiede, a volte evitando i panettoni di cemento a tutela del pedone oppure la aiuole.
Non è propriamente una "corsa su strada" ma un urban running metropolitano.
A un certo momento una macchina si infila nello stesso nostro verso di marcia e inizia a precederci impavida. La "sciura" dice che deve andare al lavoro (è domenica ore 10,30... ).

Passo ai 10km in un ufficioso 50:12 : i pacers sono a poche decine di metri davanti a me.
Al 12° km li riprendo e inizio a correre con loro. I palloncini mi svolazzano a volte contro la testa perché sfrutto per quanto sia possibile la loro scia, standogli attaccato. Credo che sia giusto l'ora di ingollarmi mezzo gel perché poi diventa inutile.
Dietro di me sento un ragazzo consigliare alla propria fidanzata, "Vale", il modo migliore di correre.
"Come ti senti?"   - Mi sento bene-
" Respiri bene o sei in affanno?"     - Sì respiro bene-
"Non forzare"        - No non forzo-
"Mantieni il passo così, brava"  - Si, ok"-
Quando il tipo si allontana per un impellente bisogno fisiologico, la ragazza mi supera. Così mi sento in dovere di dirle " Ma come, appena si allontana, ti metti a spingere?". E ci facciamo due risate.
Siamo al 15° km e inizio a "vedere" la fine. Mi sembra di essere stato molto regolare, con un passo tra 4:55 e 5:11/km ma ovviamente non posso fare previsioni.
Sento i pacers che dicono che sono in anticipo di 1 minuto e 45" sulle ore 1h50 e inizio a farmi mentalmente due conti. Un'ora e cinquanta meno 1 minuto e 45 secondi quanto fa? Non è proprio facile farlo dopo 15 km di corsa, ma realizzo che posso crederci.
La faccia cattiva sul cavalcavia di Porta Milano
Quando arriviamo nuovamente al cavalcavia di Porta Milano sento che devo darci dentro.

Vado giù deciso tanto che uno dei pacer mi dice "ma aspetta a darci dentro così" ma il dado è ormai tratto, si diceva una volta.
I pacers delle 1h50 non li vedrò mai più.
Non riesco a scendere oltre i 4:56/km perché sono un po' stanco della pavimentazione irregolare, ma ho il piacere a 4 km dalla fine di essere avvicinato dall'amico di RF, Freccia74 che si presenta e mi sprona a finire la gara con lui.
Anzi sono io che gli dico: "se scendiamo sotto l'ora e cinquanta ci teniamo mano nella mano all'arrivo".
Così corriamo fianco a fianco e anche se mi dà fastidio correre su un marciapiede di cemento tutto sconnesso, capisco che siamo quasi all'arrivo.
Non c'è il cartello dell'ultimo chilometro e mi tengo aggrappato al passo di Freccia74 cercando di non perdere metri.
Così è arrivo fianco a fianco, mano nella mano.
Giallo lui, che sembra volare, giallo io in spinta. Foto così non vengono neanche a prepararle. All'arrivo quasi sorrido, cosa strana...

Insomma con il mio nuovo PB in mezza maratona dopo 3 anni dal precedente, mi presento a Tokyo per fare una prestazione diversa dal solito. Sapete quale è al previsione teorica con un tempo così nella mezza?
Bè non ve lo dico...

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