Due maratone in una settimana

 Due maratone in una settimana



"Idealmente, non si dovrebbero correre più di due maratone all'anno"



"Di una maratona corsa troppo lenta (sopra le quattro ore), non c'è da vantarsi (sempre che non abbiate qualche handicap)"


Di consigli di questo genere se ne leggono tanti. Un po' meno rispetto a dieci anni fa, perchè qualcuno anche dei più scettici e conservativi si è accorto che il mondo cambia, anche quello delle maratone. Spesso nell'atletica e nel podismo in particolare, dove gli aspetti tecnici sono meno importanti rispetto ad altre discipline (salto in alto, in lungo, asta, ostacoli, etc) si pensa erroneamente che sia stato tutto già sviscerato.

"Nella corsa non c'è più nulla da scoprire".

Chiaramente quello che combinano gli amatori, o come si legge sopra quelli che corrono una maratona sopra le 4 ore, non frega agli allenatori e ai tecnici degli atleti. Il mondo degli amatori della maratona o degli ultramaratoneti è un mondo considerato un po' di pazzi o di persone squilibrate o alla meglio, degli anarchici. Il nostro Giorgio Calcaterra, noto ultramaratoneta, che correva una maratona dopo l'altra non ha mai fatto testo, è stato campione mondiale di 100 km tre volte ma si è sempre detto "chissà cosa avrebbe potuto fare se fosse stato allenato (bene) da un tecnico".

Quando però l'esempio viene dato da un'atleta molto nota le cose cambiano.

Shalane Flanagan ha infatti compiuto un'impresa pazzesca: ha corso 6 maratone in 42 giorni, comprese 5 majors (Berlino, Londra, Chicago, Boston, New York). Le ha corse tutte e 6 ( tranne una) con tempi inferiori ai 2 h 40'.



La Flanagan è stata un'atleta di primo livello anche su pista, argento ai campionati mondiali di Pechino sulla distanza dei 10mila metri e nel tempo primatista statunitense su varie distanze dai 1500 ai 10mila metri. Su strada, ha vinto la maratona di New York nel 2017 con 2: 27' 53" e detiene il record su questa distanza con 2:21' 14" e stata medaglia di bronzo ai mondiali di cross.

Il suo esempio, a 40 anni, dimostra che correre contro il tempo non è sempre la strada migliore. 

Come si sarà sentita la Flanagan dopo 6 maratone in 7 settimane? Lei ha risposto:

"Lo faccio anche per la mia salute mentale e per la mia sfera emotiva. Per tanti anni ho pensato solo a correre il più velocemente possibile. Adesso invece voglio solo gustarmi il piacere di poter continuare a correre”.

Insomma la Flanagan dopo il ritiro dal professionismo (anche) per gli infortuni occorsi, ha voluto lanciare un messaggio chiaro: si può correre soprattutto per piacere (#runningforjoy) e meno pensando a quel che è lecito fare.

Come si sente Dean Karnazes che nel 2006 ha corso 50 maratone in 50 giorni? 
Dean risponde: "Perchè corro? Prova tu a correre per 80 km e troverai tu la risposta"

Come si sentono quei maratoneti delle 10 maratone in 10 giorni del Lago d'Orta? Ci risponde Luisa Betti, definita "la miss delle ultramaratone" che dice dopo aver concluso la sua esperienza nel 2017: 

"E’ stata un’esperienza fantastica. Correre ormai fa parte della mia vita...(...) Io oggi posso dire che il mio spirito è migliore e più forte proprio grazie a questa passione".


Il titolo si riferisce alla mia esperienza recente: ho corso 2 maratone in una settimana... ma ve la racconto a parte.


Commenti