Da zero alla 100 km del Passatore



Correre un'ultramaratona è un'impresa senz'altro non da poco, ma fattibile, perseguibile e realizzabile. Se ce l'ho fatta io ce la potete fare anche voi, così come centinaia di ultramaratoneti di tutte le età che si cimentano ogni anno nella 100 chilometri del Passatore da Firenze a Faenza.

Dovete allenarvi, alimentarvi correttamente, resistere alla sofferenza e alla fatica ma tagliare il traguardo di Faenza vi ripagherà di tutti i vostri sacrifici e rimarrà una delle cose che vi segneranno per tutta la vostra vita sportiva (e anche non a ben vedere).

Ecco la testimonianza di Simone che ha voluto comprare il mio "libriccino" , perchè non c'è bisogno di spiegare a un maratoneta come correre, ma qualche consiglio può essere valido.


"Alla fine è andato tutto benissimo, non ho mai temuto, in nessun momento dei 100km, di non farcela.

Certo non è stata proprio una passeggiata, come ben sai, momenti esaltanti, altri più difficili da superare, ma onestamente pensavo che affrontare il Passatore mi avrebbe messo maggiormente sotto torchio sia dal punto di vista fisico sia (forse sopreattutto) da quello mentale.
Credo, nel mio piccolo, di averla preparata abbastanza bene.
E come quasi sempre mi succede, smaltite le prime 24 ore dopo la gara, si è affacciata subito l'idea di riprovarci e questa volta anche con l'obiettivo di provare a migliorare il tempo finale.....


Ti voglio ringraziare: per il tempo che hai speso a rispondere alle mie domande e a tacitare i miei tanti dubbi certamente, ma ancor di più per aver scritto quel libriccino (che mi sono letto e riletto nel corso di questi lunghi mesi di preparazione) che ha il taglio giusto per rispondere alle tante domande di persone/atleti come noi, non fenomeni, ma normali podisti, che restano affascianti all'idea di correre il Passatore, ma che poi non hanno la più pallida idea di come approcciarlo. Vi ho trovato un sacco di risposte che mi hanno preparato, anche mentalmente, ad affrontarlo con successo e soddisfazione: grazie!

Mentre correvo, ricordavo alcuni dei tuoi passaggi del libro, mentre ad esempio descrivi l'attraversamento dei paesi, i loro nomi, uno mi è rimasto (non so perchè) impresso....."chi viene a Ronta poi ci torna", e quando ci sono arrivato ho capito che Ronta è l'angramma di torna....piccole distrazioni che però, nel lungo fluire di pensieri, aiutano ad ingannare la propria mente su quello che stiamo davvero facendo" (Simone Fabbrini, Passatore 2022).


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