Dal running al triathlon

 Dal running al triathlon



Runnersworld titola "Sono sempre di più i runner che si lasciano tentare dal triathlon. Hai mai pensato di provarci?"

Non è stato Runnersworld a farmi passare dalle maratone al triathlon ma sull'esempio di tanti amici maratoneti che hanno fatto questo salto, raccontandomi delle loro esperienze come triatleti.

Innanzitutto, sgombriamo il campo da ogni fraintendimento: tra le due attività sportive c'è poco di simile, o se proprio vogliamo fare i precisi, appena un terzo: l'ultima frazione che è appunto quella di corsa. Tutto il resto cambia! 

C'è la frazione di nuoto e poi quella di bici: dovete quindi sapere nuotare bene in acque libere e poi sapere andare in bici, forte. La frazione in bici è quella più importante nel triathlon e in generale "pesa" di più nell'economia di una gara. Anche la frazione di corsa ha la sua importanza perchè chiude la gara, mentre quella di nuoto è a detta di tutti gli addetti, "di mera sopravvivenza". E' quindi più facile avere un buon approccio con il triathlon partendo dal ciclismo piuttosto che dalla corsa, perchè in bici fate la differenza, se sapete andare a 35/kmh di media o solo a 25, capite  bene quanto vantaggio potete accumulare prima della frazione di corsa.

Non pensate poi che i triatleti vadano male di corsa: nella mia categoria >55 (M4) il primo classificato in un gara di triathlon olimpico (10km finali) ha corso a 4@20 su sterrato, un risultato di tutto rispetto, ed è arrivato 49°assoluto. Per correre non c'è bisogno in generale di grandi gesti tecnici mentre per il nuoto e il ciclismo, la tecnica non è affatto una questione secondaria: quindi l'adattamento al triathlon anche per un maratoneta che ha sviluppato una buona capacità come si dice, "lipolitica" e di resistenza mentale alla fatica, non è nè immediato nè semplice.

Poi c'è la questione transizioni, che nella corsa non esistono. La questione sembra solo apparentemente secondaria ma che è invece piuttosto tecnica: dovete nel più breve tempo possibile, spogliarvi dell'attrezzatura con cui avete nuotato (T1) e corso in bici (T2) per affrontare la corsa. Mollate la bici, togliete il casco, togliete le scarpe, rimettetevi le scarpe (quelle da running) e giratevi il pettorale: una sequenza che non si può cambiare che se fate a casa sembra banale, ma in gara stanchi e nervosi, non lo è affatto! Bisogna imparare!

E da ultimo, quando partite per la frazione di corsa, i vostri muscoli devono adattarsi a muovere i piedi in maniera differente. Tutti i triatleti sanno che si parte di corsa con sensazioni strane, di impaccio muscolare perchè in bici vengono stimolati principalmente i muscoli della coscia, nella corsa quelli della gamba. Per non parlare del "fiato" cioè del modo di respirare che sulla bici e durante la corsa, sono differenti.

Però tutto questo può essere divertente, perchè si varia, non è solo running e bisogna affrontare tecniche diverse.

Da quando ho iniziato a fare triathlon, cioè un anno fa, ho fatto 4 gare, di cui due olimpici con tempi assolutamente mediocri, da principiante. Ma gli ho portati a termine!

Prossimo step, un ambizioso Ironman 70:3.







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